giovedì 28 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. LAGO DI PUSIANO

LAGO DI PUSIANO

Il lago di Pusiano, detto anche di Casletto o Eupili, è un lago situato tra le province di Como e Lecco, in Brianza, Lombardia. In suo onore Giuseppe Parini pubblicò il suo primo libro di poesie, con lo pseudonimo di Ripano Eupilino. Il pittore Giovanni Segantini dipinse Il lago di Pusiano in un suo celebre quadro “Ave Maria a trasbordo” che è tra i primi che segnano l'evoluzione verso il divisionismo.
Nel lago è situata la piccola Isola dei Cipressi, di proprietà privata. Essa è un isolotto di forma ovale che si trova all'interno del lago di Pusiano. Deve il suo nome alla presenza di circa 130 cipressi, alcuni dei quali secolari. A partire dal medioevo, fino al XVII secolo, fu connessa alla storia del Lago di Pusiano e perciò divenne proprietà dell’arcivescovo di Milano, poi dei signori Carpani (feudatari locali) e infine divenne l’isola dei Viceré, dall’arciduca Ferdinando Carlo d’Asburgo Este Lorena a l’arciduca Ranieri d’Asburgo, passando per Eugenio di Beauharnais. Rimase proprietà della casa imperiale austriaca fino a circa il 1831. Essi alloggiavano in un palazzo storico in paese, noto come palazzo Beauharnais e utilizzavano l'isola per i propri passatempi. Fu ceduta nel 1874 ai fratelli Antonio ed Egidio Gavazzi, industriali di Valmadrera. Oggi l'isola, meta di visite guidate e usata per ospitare matrimoni o eventi, è particolarmente conosciuta per la presenza di particolari specie botaniche e animali esotici tra cui: i piccoli canguri wallaby, gru coronate, pavoni e cicogne.


Ho la grande fortuna di vivere in una casa che si affaccia sul Lago di Pusiano, proprio in fronte all’omonimo paese, da ormai venticinque anni. L’acquisto di questa casa seguii percorsi inaspettati e capitò per caso in un momento in cui non stavo assolutamente cercando casa.
A quell’epoca mi trovavo nella mia prima vita lavorativa e ogni giorno andavo a Milano in treno utilizzando le Ferrovie Nord. Classica vita da pendolari: stesso orario ogni giorno, stessa carrozza, stessi posti e stessi compagni di viaggio. Si leggeva, si sonnecchiava ma anche si chiacchierava molto e alla fine si diventava amici. Capitava di organizzare qualche cena ora a casa di uno ora dell’altro. Un bel giorno uno dei miei compagni di viaggio mi disse che aveva visto la casa adatta a me che quella dove vivevo era troppo piccola; in effetti il mio appartamento era davvero minuscolo e senza spazi di sfogo per il mio adorato micio Pablo da poco entrato nella mia vita da single. Accompagnata da un filo di scetticismo, una casa non costa come un vestito, decisi di seguire il consiglio ricevuto e visitai il cantiere e fu amore a prima vista!

Così, nel giro di pochissimo, acquistai l’appartamento dove tutt’ora vivo con il mio bene amato e la nostra famigliola pelosa. È stata una delle scelte più felici della mia vita.
Il mio micio Pablo ha vissuto qui tutta la sua vita, scorrazzando nel prato, correndo per i boschi, andando a caccia e così hanno fatto e fanno tutti i mici della nostra vita.
Adesso che sta arrivando la bella stagione è meraviglioso riposare sotto il portico, rimirando le montagne e il Lago di Pusiano. Ora che il mio bene amato non è più legato a orari lavorativi scendiamo al lago per una bella passeggiata che ci porta a Bosisio Parini.

Queste giornate di inteso lavoro pasquale consumano tutte le mie energie ma quando arrivo a casa mi rilasso e penso che questo è il luogo del cuore per eccellenza, dove amo stare, immersa nella natura.
Sapete che amo molto il mio lavoro ma gli anni passano e questo inizio d’anno caratterizzato dalla vicinanza tra una festività e l’altra è stato un vero e proprio tour de force! 
Manca ancora l’ultimo miglio però: domenica si festeggia la Pasqua e io sarò in Pasticceria (dalle 9.00 alle 12.00 o forse un poco meno) per i vostri ultimissimi acquisti, per fare gli auguri agli amici che passeranno a salutarmi e per bere un caffè con loro.
E poi una breve pausa rigenerante, qui sul mio lago.
Buona Pasqua a voi, amici cari.



giovedì 21 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. TORINO

TORINO

Torino è il capoluogo del Piemonte ed è nota per la raffinatezza della sua architettura e della sua cucina. Il fiume Po segna la divisione tra la parte collinare e quella, quasi pianeggiante, della città, collocata tra i 220 e i 280 metri sul livello del mare; il punto più elevato del territorio comunale è il Colle della Maddalena, a 715 metri sul livello del mare, nei pressi del Faro della Vittoria.
La città è al centro di un anfiteatro montuoso che ingloba alcune delle più belle vette alpine: il Monviso, monte dal quale nasce il Po, il Rocciamelone, e i massicci del Gran Paradiso e del Monte Rosa, mentre il Cervino diventa visibile dalla zona sud-est dell'area urbana. Il 19 marzo 2016 l'UNESCO ha riconosciuto il parco del Po e la collina torinese come riserva della biosfera, mentre nel 2020 la FAO e l'Arbor Day Foundation hanno conferito alla città di Torino il riconoscimento di Tree City of the World 2019.
Uno dei simboli più popolari della città è la Mole Antonelliana, situata nel centro storico: il nome deriva dall'imponente altezza, 167,5 metri, mentre il suo aggettivo deriva dall'architetto che la concepì, Alessandro Antonelli. Iniziata nel 1863 quando Torino era capitale del neonato Regno d'Italia e completata in piena Belle Époque nel 1889 (lo stesso anno in cui venne poi inaugurata la torre Eiffel, a cui da allora è stata spesso paragonata), fu l'edificio in muratura più alto del mondo fino al 1908 e venne definita da Friedrich Nietzsche "forse l'opera architettonica più geniale mai realizzata". Per anni fu l'edificio più alto di Torino, superato oggi da due moderne torri. Dal 2000 al suo interno ha sede il Museo nazionale del cinema.


Inizio a frequentare Torino da ragazza allorché una cara amica di allora, per motivi lavorativi e per turbolenti vicende di cuore, si trovò a viverci per qualche tempo. Andavo abbastanza spesso a trovarla ed erano sempre belle occasioni per ascoltare musica, andare a teatro, fare passeggiate sul lungo Po.
Torino ha continuato ad essere una città molto importante nella mia vita. Infatti la mia ultima esperienza lavorativa a Milano mi ha dato la grande fortuna di conoscere colei che sarebbe diventata, e tutt’ora resta, la mia più cara amica, Chicca: torinese doc trapiantata a Milano. Ed è grazie a lei e del suo consorte che io ho avuto l'enorme chance di incontrare il mio bene amato!
Grazie a lei ho anche stretto altre amicizie torinesi e ho avuto occasione di andare svariate volte a Torino.

Effettivamente non posso dire di conoscere la città in tutti i suoi aspetti ma resta il fatto che passeggiare nelle sue grandi piazze, nelle vie del centro, ammirare i palazzi e quello stile tanto simile alla città che più amo al mondo, Parigi, mi dà ogni volta grande soddisfazione.
Una delle cose che più mi piacciono di Torino sono le caffetterie e le vetrine di pasticcerie e cioccolaterie!
Torino e il cioccolato sono indubbiamente legate a doppio filo; Croci, Peyrano, Gobino, Candifrutto sono solo alcune delle cioccolaterie più famose. A Torino trovi il cioccolato tutto l’anno.

Prima di aprire Pasticceria Su Misura avevo effettivamente pensato di aprire una cioccolateria e già immaginavo un locale in stile torinese. Fatti due conti, non essendo a Torino, ho preferito non restringere così tanto la mia produzione e ho quindi optato per la pasticceria anche se il cioccolato, da Pasticceria Su Misura, ha un ruolo da grande protagonista per molti mesi all’anno.

Ormai siamo prossimi alla Pasqua e le mie ragazze in laboratorio si stanno dando un gran da fare producendo uova di cioccolato di varie dimensioni, modelli (grazie Pavoni Italia per i bellissimi stampi) e colori.
Ho sempre amato molto il lavoro di Pasqua; confesso che mi rammarica un po’ non riuscire più a dedicarmi a questa parte della nostra produzione. Ma le cose da fare sono moltissime e soprattutto ora passo parecchio tempo in caffetteria. Il laboratorio è però in ottime man: sono felice di vedere Giulia e Madi lavorare così bene, in sintonia e con tanta bravura. Il mio compito è anche quello di trasmettere la mia passione e la mia visione a loro, giovani pasticcere con un grande futuro davanti.

Uovo modello Cadeau





giovedì 14 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. MILANO, QUARTIERE GIAMBELLINO

MILANO, QUARTIERE GIAMBELLINO

Giambellino nasce nella prima metà del Novecento dall’estensione della zona industriale di porta Genova, dovuta alla vicinanza del Naviglio Grande e della Ferrovia Milano-Mortara. Le prime case sono popolari, con una forte matrice operaia. Mentre Milano si popola di immigrati provenienti da zone sempre più lontane, la fabbrica è l’esperienza intorno alla quale si sviluppa l’identità del Quartiere, fatta di orgoglio professionale e solidarietà. Il quartiere si sviluppa con direttrici sud-nord e est-ovest, a partire dal centro città e dalle vie di comunicazione sulle quali sono nate le fabbriche, fino a raggiungere una densità considerevole, conservando una quota estremamente rilevante di patrimonio abitativo pubblico, a rinnovare l’identità storica del quartiere nonostante la grande ondata migratoria dal sud. Nel quartiere, povero e gravato di problemi, nascono le prime sperimentazioni di frontiera su temi di grande impatto sociale: il Giambellino rappresenta in questi anni un esempio virtuoso di integrazione e promozione sociale.


Oggi vi riporto a Milano, nel quartiere Giambellino (dalla via omonima intitolata al pittore italiano del XV secolo Giovanni Bellini detto il Giambellino) ad un indirizzo preciso: via Odazio 6.
A questo indirizzo hanno abitato i miei nonni, mio papà fino al suo matrimonio con mia mamma e la zia Lina fino ad una quindicina di anni fa.
Mia nonna, mamma del mio papà, si chiamava Charlotte Regina Thomas. Era nata nel 1906 vicino a Strasburgo ed era arrivata a Milano con la famiglia, così come tanti altri migranti francesi, agli inizi degli anni quaranta, all’infuriare della seconda guerra mondiale.
Nonna Charlotte, operaia alla Borletti, era soprattutto una partigiana, combatteva nella Resistenza, fu promotrice dei grandi scioperi del marzo del 1944 e per questo fu deportata e morì a Bergen Belsen pochi giorni prima della liberazione. Nonna Charlotte lottava per “il pane, la pace e la libertà”.

Giovedì 7 marzo 2024, in Via Odazio 6 è stata posta una pietra d’inciampo in memoria di mia nonna: una cerimonia affollata e commossa alla quale ho partecipato con mio fratello Federico, mia sorella Gabriella e Laura, la più piccola delle mie cugine (per lei nonna Charlotte è la bisnonna).
Ho conosciuto tante persone che animano il quartiere e che agiscono perché la memoria delle persone come mia nonna non vada persa, perché il quartiere possa continuare a vivere, perché le disuguaglianze e le difficoltà si possano arginare.

In questi giorni di commozione e di orgoglio ho pensato tanto al mio papà, a quanto deve aver sofferto; lui non mi ha mai parlato della sua mamma partigiana. Forse il mio papà avrebbe preferito una mamma meno forte e più vicina, una mamma che non sacrificasse la propria vita per la libertà di tutti. Anche della nostra oggi.
Penso al mio papà con affetto e con nostalgia, a quel caseggiato di via Odazio dove andavamo a trovare la zia Lina. Ho rivisto quei luoghi a distanza di decenni, un caseggiato identico a come me lo ricordavo da bambina ma che mostra tutti i segni del tempo. Penso al mio papà, rimasto senza mamma, con la zia a fargli da mamma.
Mi manca molto. Mi piacerebbe incontrarlo di nuovo e parlare con lui, e chiedere a lui della nonna Charlotte.

Martedì prossimo, 19 marzo, festeggeremo tutti i nostri papà. Io sono molto felice di avere avuto un papà come il mio, sono orgogliosa della nostra vicenda famigliare. E so che anche lui, ovunque si trovi, è orgoglioso di me.

Nonna Charlotte

Pietra d'inciampo nonna Charlotte



giovedì 7 marzo 2024

LUOGHI DEL CUORE. SORRENTO

SORRENTO

Sorrento è una cittadina costiera della Penisola sorrentina che si trova di fronte alla baia di Napoli, nella parte sud-occidentale dell'Italia. Piccola ma assolutamente imperdibile, Sorrento è celebre per gli agrumeti e le viste panoramiche sul mare, per non parlare degli edifici color pastello che si trovano sulla scogliera. Non a caso, le attività principali ruotano intorno alla vita costiera: immersioni, pesca, crociere in barca e Marina Grande. A pochi passi dalla costa vi sono molte altre attrazioni, come Piazza Tasso, la vivace piazza cittadina con caffetterie caratteristiche e negozi a conduzione familiare. Da visitare la chiesa di San Francesco, che risale al XIV secolo, come anche i giardini pubblici incontaminati del vicino parco della Villa Comunale, con vista sul golfo di Napoli.


Correva l’anno 1980 e i miei genitori, evidentemente presi da desiderio di avventura, decisero di noleggiare un camper per una vacanza con destinazione Sorrento, la costiera Amalfitana, Pompei ed Ercolano. La vacanza aveva anche l’obiettivo di soddisfare il piccolo archeologo che allora alloggiava nell’animo di mio fratello. Tenuto conto che i miei non erano usi alla vita “on the road” la scelta mi parve quantomeno azzardata. Ciò nonostante mi accodai volentieri, intrigata dalle bellezze che avremmo visitato.
Fu una settimana movimentata, ricca di colpi di scena, con qualche momento di tensione tra mamma e papà come quando, forse per una curva presa male, l’intera bottiglia di sciroppo di menta si rovesciò nell’armadietto con le conseguenze facili da immaginare. In ogni caso fu una vacanza molto bella e della quale conservo moltissimi ricordi. Ora che ne sto scrivendo, mi affiorano alla mente le immagini della costiera con i suoi magnifici scorci, lo scintillio del mare, il profumo di limoni e soprattutto il colore dei limoni: il giallo!

Il giallo dei limoni di Sorrento mi porta al giallo delle mimose che ormai sono esplose nella loro fioritura e da lì al giallo simbolo di un giorno preciso: domani 8 marzo, festa della donna.
Pasticceria Su Misura ha iniziato a tingersi di giallo: le scatolette di macaron gialli al limone, le tortine con crema al limone e i piccoli semifreddi di cioccolato bianco e zest di limone. E domani sarà un tripudio di questo colore.

L’8 marzo è una festività e come tale è quindi una bella occasione per proporre dolci a tema, per fare festa. È pur anche vero che ho spesso guardato con un filo di sospetto questo giorno: dedicare una giornata alle donne come fossero un mondo a parte mi è sempre parso un modo per sottolineare che le donne, in quanto tali, hanno bisogno di una festività per elevarle di livello, per riconoscerne l’intrinseco e immenso valore. Purtroppo però il nostro non è un mondo ideale e sono sempre troppe le donne che subiscono la violenza degli uomini, troppe le donne uccise il più delle volte da coloro che sostengono di amarle, troppe le donne prive di libertà, di autonomia, di uno stipendio adeguato.

E allora ben venga un giorno che, più di tutti gli altri, sottolinei il valore, l’importanza di tutte le donne.
Buon 8 marzo a tutte.

Cream Tart per la festa della donna



giovedì 29 febbraio 2024

LUOGHI DEL CUORE. VALTOURNENCHE

VALTOURNENCHE

La Valtournenche è una valle laterale dominata dal Cervino, montagna che si impone con sua inconfondibile forma piramidale. Questa montagna di 4.478 m, autentica icona delle Alpi, attirò i primi alpinisti, suscitando in alcuni una vera ossessione. La Valtournenche divenne così nell’Ottocento meta ambita da facoltosi viaggiatori stranieri, in prevalenza inglesi, e fu tra le prime località a godere di uno sviluppo turistico.
Ai piedi della Gran Becca – il nome locale del Cervino – si estende l’ampia conca del Breuil che divenne una delle prime stazioni per il turismo invernale grazie alla costruzione di ardite funivie, opera del genio visionario di Dino Lora Totino, già a metà degli anni ’30. Sebbene Cervinia sia la località più nota della vallata, in realtà il Breuil non è che una frazione del comune di Valtournenche che comprende tutta la testata della valle.
Oltre al Breuil e al capoluogo, il comune è formato da numerosi piccoli villaggi che conservano begli esempi di architettura rurale tradizionale.


Complice il freddo di questi ultimi giorni e della pioggia che, poco sopra i nostri sguardi, si è trasformata in neve imbiancando le cime delle montagne intorno a noi, mi è tornata un filo di nostalgia per la mia infanzia. Valtournenche è stato per molti anni un luogo di vacanza tanto invernale quanto estivo per la mia famiglia. Confesso che d’estate, da bambina, preferivo di gran lunga il mare ma in inverno adoravo questo luogo e adoravo andare a sciare.
La casa dove trascorrevamo le nostre vacanze era un appartamento vicinissimo alla seggiovia che portava sui campi da sci. I miei genitori affidavano me e mia sorella a una super maestra che ci insegnava lo sci e l’amore per la montagna. Io ero davvero entusiasta mentre mia sorella lo era decisamente meno: al mattino erano pianti e strepiti che lei a sciare proprio non ci voleva andare e a me, sorella piccola, toccava aspettarla, sbuffando.
La nostra maestra ci portava sui campi da sci ma qualche volta anche nel bosco: un’esperienza magica!
Le soste previste erano due, e una delle due era (credo) tenuta nascosta a mamma e papà!
Infatti la maestra qualche volta, o forse è stata una sola volta ma i miei ricordi sono arricchiti dalla fantasia, ci portava da una amica, proprietaria di una piccola baita nel bosco, che ci scaldava con un pochino di vin brûlé.
Spesso però ci fermavamo in alto alla seggiovia in un rifugio dove potevamo gustare una cioccolata calda davvero meravigliosa.

Ho smesso di sciare tanti anni fa ma i ricordi di quelle vacanze li sento davvero molto vividi.
Solo il rammarico che da diversi anni ormai i nostri inverni sono sempre più tiepidi ed asciutti, le montagne sono senza o con poca neve, i ghiacciai solo un tenue ricordo.
E le piste da sci forse ora pure troppe rispetto alle condizioni climatiche e ambientali che, io credo, dovrebbero portare ad un ripensamento di questi sport.

Però il gusto della buona cioccolata mi è rimasto e per Pasticceria Su Misura prepariamo una polvere con cioccolato, cacao e pochissimo zucchero per una cioccolata da campioni. Una bevanda tutta invernale che, qualche volta, con nostra grande sorpresa ci viene chiesta anche fuori stagione. Ma voi sapete come la penso: ogni stagione ha le sue caratteristiche e quindi niente cioccolata calda in estate, ma ora indubbiamente sì.



giovedì 22 febbraio 2024

LUOGHI DEL CUORE. MANTOVA

MANTOVA


Nel XII secolo l'architetto e ingegnere idraulico Alberto Pitentino, su incarico del Comune di Mantova, organizzò un sistema di difesa della città curando la sistemazione del fiume Mincio in modo da circondare completamente il centro abitato con quattro specchi d'acqua, così da formare quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo; Mantova, di fatto, era un'isola.
Alla campagna si accedeva attraverso due ponti, il Ponte dei Mulini e il Ponte di San Giorgio, ancora esistenti.
In età comunale venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altre dighe e chiuse consentirono un'adeguata difesa dalle acque.
Nel XVII secolo una forte inondazione diede inizio a una rapida decadenza: il Mincio, trasportando i materiali solidi, trasformò i laghi in paludi malsane che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato, allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città restasse bagnata dall'acqua solo su tre lati, come una penisola ed oggi ancora si presenta così.


Sono stata a Montava diversi anni fa in compagnia del mio bene amato per seguire uno dei suoi concerti e avendo tutta la giornata a disposizione e non grande fretta di rientrare ne approfittammo per fare un po’ i turisti.
Ho il ricordo di un viaggio lunghissimo, quasi interminabile! In effetti la città dei Gonzaga si trova nell’angolo più a est della nostra regione compreso tra Veneto ed Emilia-Romagna.

Mantova è molto particolare, circondata da tre specchi d’acqua artificiali ricavati dall’ansa del fiume Mincio: la sensazione che si sperimenta è davvero magica perché la città sembra nata dall’acqua. I luoghi più noti della città sono indubbiamente Palazzo Ducale e palazzo Te, ma il mio ricordo è proprio legato all’acqua, acqua che circonda, acqua che scorre, acqua che protegge, acqua presente quando meno te lo aspetti.

Io ho una vera predilezione per tutti i luoghi accanto all’acqua, che si tratti di fiumi, laghi o mare; infatti anche la casa dove abitiamo da anni è posta su un piccolo lago, il lago di Pusiano, e guarda caso da molti anni svolgo la mia attività in una città lacustre. Forse è questo il motivo che mi fa serbare così dolce ricordo di quella gita.

Oggi ho voluto portarvi proprio qui, in questa bella città ricca di storia e ricca anche di buona cucina e ottimi dolci, il più noto dei quali è certamente la “Sbrisolona”: torta ricca di mandorle, tanto burro e mescola di farina di frumento e farina di mais. Una torta dura ma friabile, dal sapore ricco che va realizzata e servita in pezzi grossolani.
Non sono sicura che quella che vi propongo da noi sia la versione “originale”, sempre che una versione originale di qualsivoglia dolce esista effettivamente, ma a me piace molto: e voi, l’avete assaggiata?

La nostra Sbrisolona


giovedì 15 febbraio 2024

LUOGHI DEL CUORE. VENEZIA

VENEZIA

Venezia è tra le primissime città nel mondo per bellezza ed importanza storica, artistica e culturale. Comprende sia territori insulari sia di terraferma ed è articolato attorno ai due principali centri di Venezia (al centro dell'omonima laguna) e di Mestre (nella terraferma).
La città è stata per 1.100 anni la capitale della Serenissima Repubblica di Venezia ed è conosciuta a questo riguardo come la Serenissima. Per le peculiarità urbanistiche e per il suo patrimonio artistico, è universalmente considerata una tra le più belle città del mondo, dichiarata, assieme alla sua laguna, patrimonio dell'umanità.
Insieme a Cannes e Berlino, è considerata una delle capitali del cinema europeo, grazie alla Mostra internazionale d'arte cinematografica.


Sono stata parecchie volte a Venezia: da bambina andavo con la famiglia al mare a Jesolo e la gita nella città lagunare era una tappa irrinunciabile.
Da grande sono stata diverse volte a visitare la Serenissima, con amici e amiche a trovare altri amici e amiche, un po’ in tutte le stagioni. Personalmente trovo che, in barba all’umidità, Venezia dia il meglio di sé durante l’inverno, con la bruma che si alza dall’acqua donandole un che di fantastico.

Ho pensato a questa stupenda città perché mi è parso un buon modo (anche se forse non troppo originale!) per legare i due avvenimenti clou di questa settimana: San Valentino festa degli innamorati, e Venezia è indubbiamente romantica, e il Carnevale.

Era forse il mio primo anno di università quando, con due care amiche, organizzammo di andare a Venezia in occasione del Carnevale, diventato ormai famosissimo. Ognuna di noi aveva realizzato il proprio costume; una delle mie due amiche, allieva dell’accademia di belle arti, avrebbe provveduto a dipingere i nostri volti con i nostri personaggi. Io incarnavo un pagliaccio triste, con indosso un enorme costume bianco e fucsia, credo l’unica volta nella mia vita in cui avessi preso in mano ago e filo.
Fu un viaggio molto avventuroso; ospiti di amici di amici di amici, studenti della facoltà di lingue orientali, non dormimmo per due giorni interi per non perdere neanche un istante dell’atmosfera carnevalesca. Tornammo sfinite ma entusiaste.

In effetti credo proprio che quello fu il mio ultimo Carnevale: gli anni, gli studi, il lavoro, la vita mi hanno fatto perdere l’entusiasmo per questa ricorrenza della quale, oggi come oggi, ne farei anche a meno. Pasticceria Su Misura non ne fa certo a meno, però! E visto i tempi stretti imposti dalla Pasqua alle porte, terminata la pausa post natalizia, vi abbiamo subito proposto chiacchiere e tortelli alla crema.
Dopo l’ubriacatura di cuori e amore del giorno di San Valentino, siamo però pronte ad archiviare anche i dolci tipici del Carnevale per tuffarci senza indugio nella produzione di uova di cioccolato! 
Ma questa è un’altra storia…

Mono Sacher San Valentino